Esiste un legame profondo tra Rovito e i Fratelli Bandiera. Il motivo risiede nel fatto che i due giovani patrioti veneziani, condannati a morte, furono fucilati da un plotone borbonico nel Vallone di Rovito insieme a loro 7 compagni il 25 luglio 1844, dopo un fallito tentativo di sollevare le popolazioni calabresi contro il regno di Ferdinando II nella prospettiva di un'unificazione nazionale italiana.
Per rimarcare questo legame, l’Amministrazione comunale di Rovito nel 2000 ha dedicato ai due patrioti una scultura bronzea a mezzo busto.
La Proloco di Rovito, dal canto suo, per ricordare il contributo che il territorio presilano e la comunità rovitese hanno dato alla storia e al Risorgimento italiano, ha presentato e realizzato nel 2018 un progetto denominato “Rovito ricorda Attilio ed Emilio Bandiera” che, in varie forme ed in vari momenti, ha coinvolto gli alunni dell’Istituto Comprensivo “T. Cornelio”e le scuole di danza presenti sul territorio.
Il Progetto si è concluso con la Rievocazione del primo Corteo storico della Fucilazione dei Fratelli Bandiera e dei loro valorosi compagni nel Vallone di Rovito.
Il corteo storico, che ha ottenuto un grande successo ed una straordinaria partecipazione di pubblico proveniente dall’intera provincia di Cosenza è partito da Piazza San Nicola di Motta si è snodato per le vie del paese fino alla piazza intitolata ai due patrioti.
Un altro appuntamento molto atteso a Rovito e in tutta la presila cosentina è la Sagra agli Arnedos che, dal 1996, si svolge ogni anno nell’ultima settimana di agosto nella magnifica cornice del borgo di Motta.
L’appuntamento è dedicato alla nobile e potente famiglia degli Arnedos, di origine spagnola, che ha vissuto nel borgo di Motta, dove ancora si conserva il palazzo (nonostante l’abbandono è ancora in piedi!), fino a due secoli fa.
Il castagno è sempre stato considerato una fonte di alimento fondamentale per le popolazioni della montagna.
Per questo motivo veniva curato amorevolmente, innestato e potato regolarmente, si ripulivano le piante del sottobosco che avrebbero potuto danneggiarlo, si estirpavano le erbacce, il terreno veniva pulito, concimato, e falciato con cura. Si utilizzavano attrezzi semplici: il rastrello, la falce e la scopa, fatta di arbusti e fascine.