Della sua origine e della sua provenienza non si sa praticamente nulla, ma la cuccia è tra i piatti tipici più ricercati e amati della presila cosentina.
Secondo i più deriverebbe dal cus cus, il piatto arabo importato dai saraceni che invasero Cosenza e, quindi, sarebbe profondamente legata alla nascita dei casali cosentini.Alla ricetta originale fatta di grano e carne di capra, è stata aggiunta anche la carne di maiale.
Pur essendo un piatto semplice richiede molta cura e tempo. La preparazione, che può anche durare tre giorni, si svolge in diverse fasi: pulitura del grano, successiva macerazione, bollitura e cottura del preparato in un contenitore di terracotta detto “tiniellu” o pignata nel tradizionale forno a legna.
La parola “cuccìa” deriva dal greco ta Ko(u)kkìa (grani) e veniva usato in Grecia come cibo rituale per la commemorazione dei defunti.
Un’altra ipotesi sull’origine, non verificata storicamente e che fa parte della tradizione orale e che riguarda i Casali dell’area presilana, è quella secondo cui il nome “cuccìa” deriverebbe dal processo di selezione del grano che veniva fatto chicco per chicco "cuocciu per cuocciu” (granello) per separarlo dalla veccia.
Secondo quest’ultima ipotesi l’origine del piatto viene fatta risalire al XVI secolo, quando fu realizzato il Convento di San Francesco di Paola Pedace costruito nel 1617 sui resti del cenobio della confraternita di Santa Maria della Pietra.
Una leggenda popolare narra che i monaci francescani, per poter ripagare i manovali e muratori, non potendo offrire altro, cucinavano questo piatto con l’utilizzo di carne ricavata da varie parti del maiale e tenuta sotto sale e grano frutto dell’elemosina.
Ricetta: Ingredienti per 4 persone: 400 g grano e 750 g carne di maiale o capra.
Procedimento: mettere in ammollo in acqua (non salata) 400 g di grano per circa 48 ore e poi cuocerlo per 5-6 ore a fuoco lento. Contemporaneamente, bollire, in acqua leggermente salata, 750 g di carne di maiale. Dopo la cottura del grano aggiungere il brodo ottenuto dalla carne di maiale e lasciare sul fuoco ancora per un'ora. Quando il grano avrà assorbito il brodo, porre lo stesso in un recipiente di coccio “U Tinìellu” alternandolo con strati di carne (l'ultimo strato dovrà essere di grano). Porre il recipiente nel forno a legna alla stessa temperatura utilizzata per far cuocere il pane. Lasciare nel forno fino al giorno successivo per l’ora di pranzo. La cuccìa è una pietanza da servire preferibilmente calda o tiepida