La frazione di Motta è stata costruita secondo logiche medioevali: il potere ecclesiastico in alto (Chiesa di San Maria e casa del “Pastore degli Arnedos”) e il potere politico in basso (palazzi Arnedos).
La ruga dei Caldarotti (da rue, via in francese) è una delle prime stradine realizzate in paese, ma la sua importanza storica è legata prevalentemente al fatto che si trova a una quota più alta rispetto al resto del paese e anche perché è l’unica area della Presila che si può osservare affacciandosi dai giardini del Palazzo del Governo di Cosenza (ove spesso venivano allocati i militari aragonesi/borbonici).
Pertanto, un possibile e anche privilegiato fuoco abitativo osservabile da Cosenza.
Si racconta che il nome della ruga sia legato:
- Al rito che facevano, sul tardo pomeriggio e specialmente in inverno, le donne mottesi: davanti all'uscio delle case esponevano bellissimi bracieri di rame riempiti con carboni ardenti (fuochi abitativi).
- Alla forte presenza di abitanti nella via. La ruga, per molti anni è stata nella maggior parte abitata dai proprietari di una "forgia locale” dove si realizzavano anche manufatti in rame".
Comunque Caldarotti non era il cognome di una famiglia, ma era il soprannome di persone che lavoravano e vivevano nel quartiere.