La data della sua costruzione è scolpita sul portale in pietra di tufo. Fu sede dell’omonima Confraternita.
All’esterno presenta un piccolo sagrato antistante l'accesso, la cui zona sottostante era adibita a cimitero.
Rappresenta un interessante esempio di architettura religiosa locale, arricchita da apparati decorativi sulla facciata (portale in pietra scolpita del 1583) e da un piccolo campanile a pianta quadrata facente parte integrante della sacrestia nella zona absida.
La famiglia Arnedos fece ricostruire a proprie spese l’intempiato. Nel 1927 fu restaurata dai mottesi con il contributo in danaro degli emigrati nelle Americhe.
L’ultimo restauro, voluto fortemente dall’allora parroco don Franco Barbieri, risale ai primi anni del 1990. L’edificio è attualmente adibito a culto.
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