Un altro figlio illustre di Rovito è il professor Adriano Guarnieri, scomparso a Bologna il 27 marzo 2014, a soli 64 anni.
Sua madre faceva la postina, suo padre il carpentiere ed entrambi, orgogliosi del loro figliolo, fecero molti sacrifici per mantenerlo agli studi a Bologna.
Era nato a Rovito nel 1950.
All’Università di Bologna si laureò in Ingegneria meccanica nel 1976 e ad essa dedicò tutta la sua carriera universitaria. Nel 1998 divenne professore ordinario.
Ricoprì vari incarichi accademici, come presidente del Consiglio di corso di laurea in Scienze del Territorio e dell’Ambiente Agro-Forestale, coordinatore del Dottorato in Ingegneria Agraria e vice direttore del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari.
E’ stato direttore della Rivista di Ingegneria Agraria che trasformò in Journal of Agricultural Engineering, membro dell’Associazione Italiana di Ingegneria Agraria, dell’American Society of Agricultural and Biological Engineers, dell’Accademia Nazionale di Agricoltura, dell’Accademia dei Georgofili.
All’insegnamento, a cui tenne sempre con grande passione, affiancò un’intensa e continua attività di ricerca. Si occupò di problemi vari inerenti la raccolta, il trasporto, la prima lavorazione e i trattamenti nel post raccolta di varie colture agrarie.
Ampia fu l'attività di ricerca sulla trasmissibilità delle vibrazioni negli imballaggi, sulle proprietà meccaniche dei prodotti agricoli in funzione di temperatura, maturazione e affaticamento meccanico, tenendo anche presente l’interazione con gli organi meccanici delle linee di cernita e confezionamento.
Si occupò della qualità dei prodotti agro-alimentari con applicazioni di metodi elettromagnetici basati sulla spettroscopia elettrica, la riflettometria nel dominio del tempo e sull’utilizzazione di gas per la decontaminazione da microrganismi e micotossine in prodotti di origine animale e vegetale.
Profondamente fiero della sua origine di ingegnere e sempre alla ricerca di un raccordo fra le due scuole, studiò e portò importanti sviluppi alla dinamica del complesso trattrice-macchina-operatrice, anche in relazione all'influenza dello slittamento degli organi di propulsione sul compattamente del suolo. Si interessò, infine, allo studio statico e dinamico delle trattrici, al ribaltamento delle trattrici a carreggiata stretta, alle normative sulla resistenza delle strutture di protezione di trattrici agricole e forestali, alla trasmissibilità delle vibrazioni su tutto il corpo e sul sistema mano-braccio del conducente.
Pur vivendo a Bologna non perse mai i legami ed i rapporti con il suo paesello e con la sua gente.