La chiesa di San Nicola di Motta per molti anni è stata infiocchettata musicalmente dalle note celestiali di un bellissimo organo a pedaliera/canne che era stato regalato alla chiesa di Motta dal prete degli Arnedos. Lo strumento, posizionato sulla balconata all’ingresso del luogo di culto, veniva utilizzato prevalentemente durante il periodo dell’Avvento (dal giorno di San Martino sino al giorno della nascita di Cristo).
Era consuetudine che ad accarezzare la tastiera dell’organo venisse chiamata sempre una giovane, distinta e dalle mani eleganti, donna mottese. Lo strumento infatti era considerato una reliquia, difficile da toccare.
Le ragazzine più facoltose facevano a gara per accaparrarsi il ruolo di accompagnatrice musicale durante le cerimonie ecclesiastiche della domenica. Nessuno ricorderà più i nomi di quelle fanciulle che suonavano e cantavano in chiesa, ma in molti ricordano ancora le sere trascorse nella Sacrestia della chiesa per provare e riprovare i canti di Natale.
Mentre l’organo oramai non lo ricorda più nessuno (l’ultima volta che lo vidi era il periodo in cui stavano ristrutturando la chiesa di San Nicola (quasi 50 anni fa) ed era quasi completamente distrutto. Ricordo anche che l’estate successiva quando tornammo a Motta per trascorrere le vacanze estive l’organo era completamente scomparso).
Mentre i preti della famiglia Arnedos, che si racconta non gestivano la chiesa di San Nicola, hanno quasi tutti vissuto nella casa alle spalle della chiesa di Santa Maria ubicata nella Ruga dei Caldarotti (dalla piccola sagrestia si poteva passare attraverso una piccola porta di legno all’interno della loro abitazione).
Ad “Assunta”, che con le sue melodie riusciva a trasportarli in cielo.