- Francesco Dinapoli
A pochi chilometri da Rovito, si estende il Parco Nazionale della Sila, centocinquantamila ettari di ricchezze naturali uniche nel loro genere, un patrimonio naturale dove la diversità dei paesaggi, la varietà di specie animali e vegetali e la bellezza dei luoghi diventano incanto e meraviglia, sia d’inverno che d’estate. E’ il più vecchio parco nazionale della Calabria, tra i primi 5 nati in Italia.
- Francesco Dinapoli
La ferrovia Cosenza-San Giovanni in Fiore (detta anche ferrovia Silana) è uno dei massimi esempi ancora esistenti di ingegneria ferroviaria in Italia.
Il progetto di una tratta ferroviaria che collegasse Cosenza al porto di Crotone era stato approntato sin dalla fine del XIX secolo.
Presentato dall'ingegnere Ugolini, prospettava la costruzione di una "Ferrovia Trans-silana" a trazione elettrica che da Cosenza, attraversato l'altopiano della Sila, scendeva al porto di Crotone. Erano gli anni in cui la deputazione provinciale di Cosenza premeva presso il governo perché realizzasse il collegamento già previsto dalla Legge Baccarini per Nocera Terinese (sulla "Tirrenica") e la Spezzano-Lagonegro per il collegamento a nord verso Napoli.
- Francesco Dinapoli
Rovito, Ruvitu in calabrese, deriva dal latino “Rubetum”: Roveto e significa: luogo ricco di rovi.
E’ situato a 747 metri sul livello del mare ed è uno dei Casali di Cosenza con circa 3200 abitanti chiamati Rovitesi.
Il paese è servito dalla superstrada "Paola - Crotone" che congiunge i mari Ionio e Tirreno facilmente raggiungibili in pochissimo tempo.
Dista dieci chilometri da Cosenza e pochissimi chilometri lo separano dall'altopiano della Sila (1500 m s.l.m.).
A chi decide di visitarlo offre di scoprire e ammirare tre borghi antichi (Rovito Centro, Motta e Flavetto) e le sue frazioni: Pianette, Bosco, Cavallo Morto, Episcopani, Pilastri, Travale e Rianico. Le sue colline offrono da secoli una varietà arborea tipica della macchia mediterranea, che va dagli alberi di fichi, ai vigneti, agli antichi uliveti, fino al bosco di castagni e querce.
- Francesco Dinapoli
Rovito è conosciuta in tutto il mondo per la fucilazione dei fratelli Bandiera, la cui impresa eroica ma priva di un’attenta e minuziosa preparazione, si concluse tragicamente nel ormai tristemente famoso Vallone di Rovito.
Era il 25 luglio 1844 quando all’alba, in quel luogo, furono fucilati insieme ad altri sette compagni, i fratelli Attilio ed Emilio Bandiera, figli del barone Francesco, alto ufficiale della marina austriaca, e di Anna Marsich, donna e madre che tanto si prodigò per la salvezza dei suoi amati figlioli.
Attilio era nato nel 1810, mentre Emilio era arrivato 9 anni dopo. Avviati alla carriera militare e formati nell’accademia della Imperiale Regia Marina a Venezia, furono da sempre insofferenti al regime austriaco.
- Francesco Dinapoli
Uno dei fenomeni fortemente negativi che, dopo l’Unità d’Italia, caratterizzarono il Mezzogiorno e la Calabria, fu sicuramente il Brigantaggio.
Spentasi l’euforia dell’impresa dei Mille e quella suscitata dai plebisciti, attraverso i quali la stragrande maggioranza dei calabresi, compresi i rovitesi, aveva manifestato il desiderio di far parte dello Stato italiano, riemergevano i vecchi problemi ai quali si sovrapponevano quelli nuovi, nati dal confronto con le regioni più progredite del resto d’Italia. Il nodo più difficile da sciogliere era rappresentato dalla necessità di subordinare i problemi locali a quelli generali dell’Italia.
- Francesco Dinapoli
Un altro fenomeno gravissimo che segnò pesantemente la nostra terra e le nostre popolazioni fu l’emigrazione.
Dall’Unità e fino ai primi anni ’70 del secolo scorso, il fenomeno si è caratterizzato per due grandi ondate migratorie: la prima, composta prevalentemente da spostamenti oltreoceano, si distinse per l’alta intensità (gli espatri dal 1876 al 1976 furono 11.481.381 verso gli Stati Uniti, Argentina, Brasile, Canada, Australia e Venezuela e 12.546.558 milioni quelli verso l’Europa (Francia, Svizzera, Germania, Belgio, Gran Bretagna, Austria), di più contenuta intensità.
La Calabria, con 1.900.000 emigrati, dopo Veneto, Campania, Sicilia, Lombardia e Friuli è una delle regioni a maggiore emigrazione.
- Francesco Dinapoli
Conoscere il territorio in cui siamo nati ed in cui viviamo, i palazzi, le chiese, i monumenti, aiuta a meglio conoscere ed approfondire la grande Storia, i grandi avvenimenti, i personaggi più importanti della politica, dell’arte e della letteratura e accende nuovi interessi, continue ricerche, rinnovate curiosità sulla storia e le leggende dei luoghi in cui siamo cresciuti e diventati uomini.
I Casali cosentini e Rovito sono, in tal senso, ricchissimi di queste testimonianze, soprattutto attraverso un patrimonio civile ed ecclesiastico costituito da circa 80 manufatti e da piccoli e grandi borghi.
Spesso il patrimonio è sconosciuto o abbandonato a se stesso, e potrebbe rappresentare una grande ricchezza per l’intero territorio se adeguatamente riscoperto e valorizzato.
- Francesco Dinapoli
Posto al centro del Convento della Riforma c’è un bellissimo chiostro con un porticato quadrato a due ordini sovrapposti ad archi a tutto sesto poggianti su pilastri quadrati.
Il porticato si innalza su diciotto colonne costruite in mattoni e materiale di risulta.
Purtroppo è andato distrutto un capiente pozzo in grado di raccogliere e contenere tutta l’acqua piovana che veniva giù dai tetti.
Il pozzo è andato distrutto nel corso dei lavori di ristrutturazione che si sono conclusi nel 1984.
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